CS|PITCH: un modello di inclusione ed empowerment per donne migranti a Palermo

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Migliorare i processi di inclusione socioeconomica di donne migranti e favorirne l’interazione con la comunità locale, attraverso un modello per strategie di inclusione adattabili alle specificità dei diversi contesti locali. 

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Lo scorso martedì 25 luglio, un panel di espertɜ dell’ambito migrazione e inclusione, si è riunito per discutere del modello PITCH e dei primi risultati ottenuti nel territorio palermitano.

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PITCH è un progetto che mira a stabilire un terreno comune europeo per sostenere l’attuazione di strategie locali di inclusione rivolte alle donne migranti, basate su un approccio personalizzato, partecipativo e multi-stakeholder.

La co-progettazione del modello ne prevede la traduzione in 7 strategie locali da sperimentare con donne migranti in Italia, Grecia, Slovenia, Spagna, Cipro, Lituania e Svezia.

Come spiegato da Giovanni Barbieri e da Chiara Francavilla di CESIE ETS, il modello PITCH viene fuori da un importante processo di co-progettazione e feedback loop, strutturandosi su un approccio personalizzato e di genere.

Lo sviluppo del modello – con strategie adattabili alle specificità dei diversi contesti locali – ha infatti offerto più opportunità di inclusione socioeconomica delle donne migranti e di dialogo più strutturato con la comunità locale. Ha inoltre dato un forte impulso a collaborazioni sostenibili e maggiore disponibilità delle organizzazioni del terzo settore, delle istituzioni e delle parti interessate a cooperare nei temi che riguardano i processi di inclusione di persone con background migratorio in futuro.

In tal senso, sono state illuminanti le testimonianze di Sara Ferreira Da Silva, Project Manager del Centro PENC – che ha illustrato il ruolo e le attività Women and Girls Safe Space (WGSS) – e di Monica Palazzo e Angela Errore – rispettivamente Responsabile delle Attività Sociali e Socio Sanitarie e Responsabile politiche migratorie per il Comune di Palermo – che hanno parlato dell’esperienza formativa, umana e professionale dello stretto rapporto di cooperazione tra pubblico e privato in PITCH, ma anche di sostenibilità del progetto e sinergie i per il futuro.

Entrambi hanno posto l’accento sulla necessità e l’importanza di supportare donne e ragazze adolescenti attraverso processi di empowerment che ne migliorino il benessere psicosociale.  

Ciò si traduce nel fornire luoghi in cui donne e ragazze siano al sicuro e libere di usare la propria voce nel richiamare collettivamente l’attenzione sui propri diritti e bisogni.

Sulla stessa linea anche la testimonianza di Georgia Chondrou, Senior Project Manager CESIE ETS, che ha parlato del programma T-ESSERE PONTI contro la violenza di genere con e per donne straniere. Nell’ambito della progettualità Community Linkage, T-ESSERE PONTI promuove misure di contrasto agli stereotipi di genere, alla cultura dello stupro, all’oggettivizzazione sessuale, alle violenze di genere – siano esse fisiche, psicologiche, domestiche, economiche, ecc.

Il Local Panel PITCH del 25 luglio costituisce il primo di una serie di momenti di condivisione e riflessione sulle buone pratiche. Esso fa parte di una formazione più ampia che include anche un webinar, un percorso di Capacity Building per practioners e un evento finale Meet the Neighbours, che si svolgeranno nei prossimi mesi – indicativamente tra settembre e dicembre.

 

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